Considerando che sono un sognatore, non possiedo terreni agricoli e che di professione faccio il pasticcere, l’unico motivo per cui ho creato una linea di prodotti con frutta di alta qualità, è stato e resta quello di condividere il piacere del gusto per le cose buone e naturali, coniugando piacere ed etica ambientale.
Ma si sa, i sogni prima o poi si scontrano con la realtà, in questo caso con la burocrazia ed i vari balzelli economici che tarpano le ali soprattutto ai giovani imprenditori che non possono permettersi grossi investimenti iniziali, obbligati ad arrendersi o ad accettare di esporre il proprio prodotto senza valorizzarlo appieno, per quello che è realmente.
Che cosa è il biologico?
L’agricoltura biologica è un metodo di agricoltura che utilizza le caratteristiche naturali del terreno limitando gli interventi esterni, promuovendo la biodiversità delle specie coltivate (ed allevate) ed eliminando l’utilizzo di prodotti di sintesi (concimi, diserbanti, insetticidi) e degli organismi geneticamente modificati (OGM).
Agricoltura biologica significa sviluppare una tipologia di produzione ecosostenibile che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzandole con criterio, permettendo così uno sviluppo che possa durare nel tempo senza usurare l’ambiente.
Perché scegliere biologico?
Inizialmente, la mia scelta di utilizzare prodotti di coltivazione biologica è stata condizionata dall’ideologia diffusa secondo la quale i prodotti biologici presentano diverse caratteristiche positive in più rispetto ai prodotti di coltivazione tradizionale (convenzionale). Considerando che per la mia filosofia lavorativa è importante avere prodotti finali di altissima qualità, ritengo fondamentale la ricerca continua dei migliori prodotti sul mercato, cercandoli il più possibile naturali e che abbiano avuto il minor numero di trattamenti industriali.
Con uno studio più approfondito sui prodotti biologici e documentandomi attraverso innumerevoli testi, ho potuto constatare che i vantaggi tanto pubblicizzati o che comunemente crediamo reali non sono poi così fondati. Quindi, se dovessi basarmi sulle correnti di pensiero pro biologico, dovrei sostenere che:
– viene più controllata ed ha regole ferree;
– ha un contenuto più elevato di sostanze secche, di antiossidanti, minerali in genere e vitamine;
– non utilizza prodotti sintetici;
– ha minor contenuto di nitrati;
– totale assenza di OGM;
– non avvelena le falde acquifere;
– non distrugge insetti utili;
– non avvelena gli animali;
Tuttavia, seguendo altri studi e i linee di pensiero diverse, ho potuto constatare che i punti sopra elencati non sono del tutto reali.
Non avendo prove definitive e irrefutabili sui risultati dei vari studi, non mi sbilancio su nessuna delle varie teorie, ma sicuramente quello che tutte le correnti di pensiero hanno in comune e condividono, e che per me giustifica appieno l’agricoltura biologica, è l’eco-sostenibilità globale che questa promuove.
Come documentano molte ricerche, se l’umanità vuole avere qualche possibilità di nutrire le generazioni del futuro, occorre cambiare radicalmente il modello alimentare ed i metodi di coltivazione, allevamento e lavorazione. Occorre rigenerare i terreni, consentendo loro di depurarsi dall’abuso di pesticidi ed erbicidi durati per decenni; bisogna dare spazio alle colture locali e alle specie originarie – le uniche che possono assicurare il necessario rinnovamento genetico. E’ basilare evitare i lunghi trasporti degli alimenti da una parte all’altra del mondo, con impronte di CO2 non sostenibili e responsabili dell’emissione di gas serra, valorizzando conseguentemente le coltivazioni a km 0 e le rispettive piccole e medie imprese di agricoltori, che cosi non sarebbero più obbligati a sottostare alle multinazionali che hanno il monopolio del mercato e che svalutano il loro lavoro.